STORIA DI AMBRA

un paese ricco di passione e tradizioni

storia di ambra

Il nucleo antico di Ambra si colloca su una piccola altura, posta tra la riva sinistra del torrente Ambra e il borro del fossato, lungo l’antico asse stradale che dal castello di Montalto scendeva in Valdambra. È un’area frequentata fin dal periodo preistorico, come dimostrano alcuni ritrovamenti archeologici nei pressi dell’attuale paese, tra cui il recupero di un’ascia eneolitica, oggi conservata al museo Pigorini di Roma, e il rinvenimento di un’industria litica attribuita al Paleolitico superiore in località Gavignano.

Nel periodo etrusco è attestata la presenza di un ampio insediamento sulla sommità del colle nominato Poggio Castiglioni, altura posta a sud/est dell’attuale paese, ad una distanza lineare da questo di circa 1 km. L’insediamento si sviluppava su un pianoro in parte artificiale, sorretto da un muro monumentale di circa 2,40 metri di spessore. All’interno dell’area terrazzata sono state recuperate strutture murarie collegabili a varie abitazioni. La frequentazione del sito è ascrivibile ad un arco cronologico compreso tra la fine del VII e la seconda metà del VI secolo a. C.

Ambra nel medioevo

Nel primo medioevo, fino al XI secolo, con il toponimo Ambra si indicava l’intera area posta nei pressi della pieve di Capannole. Quest’ultima, infatti, in un documento del 1090 è sita in Ambra e solo successivamente è definita plebs S. Quirici de Capannole. L’attuale paese eredita il nome nel corso del XII secolo, quando nella piccola altura fu edificato il castello di Ambra. Nel corso dei secoli divenne avamposto di varie famiglie tra cui i Guidi e gli Ubertini, per poi passare definitivamente sotto il controllo della città di Firenze. La struttura difensiva è ancora ben visibile nell’impianto urbano del centro storico del paese ed era compresa tra le attuali via della Chiesa-vicolo della Luna e via del Fossato-Carbonaie: quest’ultimi chiaramente relitti toponomastici del sistema difensivo castellano.

Foto storica Ambra
Foto storica di Ambra
foto storica teatro ambra
Foto storica campanile Ambra

Il circuito murario possedeva una forma pseudo triangolare, con una porta posta nel settore nord e probabilmente un ulteriore accesso sul lato sud. A causa dei vari assedi, il più famoso è quello del 1270 che comportò la quasi totale distruzione del castello da parte dei fiorentini, e degli eventi naturali quali il terremoto del 1558, attualmente le tracce dell’antico castello sono molto labili. Le testimonianze architettoniche medievali ancora visibili consistono in alcuni lacerti del recinto murario nella parte orientale, inglobati nelle abitazioni che ad esso si appoggiano, nella porta e nella torre ubicati nel settore nord e in tracce di abitazioni databili tra la fine del XII secolo e l’inizio di quello successivo.

La storia di ambra fino ad oggi

Ambra conobbe nel corso del XV-XVI secolo uno sviluppo urbano oltre le mura castellane, con la formazione di un borgo nel settore meridionale, corrispondente alle attuali via Benvenuto Cellini e Vicolo della Luna. L’odierna chiesa di Santa Maria Assunta fu costruita alla fine del XVI secolo, in sostituzione del precedente edificio medievale, distrutto dal terremoto del 1558. La chiesa, ampliata nel corso del XIX secolo, ha perso gran parte delle sue caratteristiche originarie, a seguito di pesanti interventi di restauro effettuati nella prima metà del XX secolo. L’edifico attualmente si presenta ad aula unica con transetto rialzato e copertura a capanna con capriate lignee. Di notevole importanza storico-artistica è la grande tela raffigurante la Natività di Maria, realizzata nel 1600 dall’artista montevarchino Michelangelo Vestrucci. La torre campanaria è stata costruita nel 1914 in sostituzione dell’originario campanile a vela. Fuori dal nucleo medievale, nell’odierna via Duddova, si trova la chiesa della Compagnia di Santa Croce, costruita con molte probabilità negli anni 70 del XVI secolo. L’edificio possiede una pianta a croce latina con facciata a capanna, con lesene laterali in muratura e oculo circolare. Internamente nella zona presbiteriale, leggermente rialzata, si trova un altare in muratura di fattura settecentesca, sormontato da un ampio tabernacolo al cui interno si trova un busto della Madonna di Provenzano. Nella parte retrostante l’altare è collocata una grande tela seicentesca raffigurante “L’invenzione della Croce”, mentre il leggio in pietra è opera del maestro lapicida Andrea Bianchi.

palio della palla tonchiata

A seguito della caduta dei Conti Tarlati, ci fu un periodo di competizione fra Ambra e Bucine per aggiudicarsi il Comune. Il 7 giugno del 1923, il deputato Agostino Signorini presentò una proposta di legge che prevedeva la nascita del Comune di Ambra.

Il Palio della Palla Tonchiata è un evento che nasce in ricordo di questo conflitto, il cui simbolo è una palla di pietra serena con i buchi, detti anche “tonchi”. Questo perché, secondo la tradizione popolare, ai piedi del Palazzo Comunale di Bucine era presente una palla in pietra che simboleggiava la supremazia del paese nei confronti del territorio circostante.

La storia racconta che la palla venne trafugata da Bucine per ben due volte da autori ignoti.  La prima volta fu ritrovata dai carabinieri di Ambra, nei fondi vicini all’attuale farmacia del paese. Con la collaborazione dell’allora spazzino comunale, i carabinieri riuscirono a recuperarla e a portarla in caserma. Mentre la seconda volta, circa cinquant’anni fa, non fu mai più ritrovata e da allora sono nate molte leggende su dove possa essere stata nascosta. Quel che è certo è che “lei vede tutti, ma nessuno vede lei”.

È così che, dal 1998, ogni anno nel paese di Ambra viene ricordato il saccheggio della palla tonchiata attraverso una prova di forza e astuzia. Per l’occasione, il paese di Ambra è diviso in cinque rioni, il Pozzo, il Senese, la Piazza, il Castello e il Poggio, a ciascuno dei quali viene assegnata, per sorteggio, una palla tonchiata. Cinque palle tonchiate, del peso di circa 80/90 kg, vengono quindi fatte rotolare da due spingitori in un percorso all’interno del borgo del paese. Dal 2007 gli spingitori vengono scelti dalla Pro Loco di Ambra e assegnati ai rioni mediante sorteggio.

Il palio ai giorni d'oggi

Nel corso della storia del Palio, sono state molte le divergenze sulla scelta degli spingitori. Inizialmente partecipavano sia persone del paese che professionisti. Questo faceva sì che il gioco non venisse più sentito come una volta, poiché i professionisti portavano sempre alla vittoria il rione per il quale correvano. A tal proposito, nel 2014 la Pro Loco di Ambra ha modificato le regole, al fine di creare un gioco ad armi pari con spingitori esclusivamente del paese. Le regole, approvate sia dal Consiglio della Pro Loco di Ambra, che dai presidenti di ciascun rione, sono le seguenti:

  • Per ogni rione possono partecipare al massimo due concorrenti;
  • I dieci concorrenti vengono scelti tra le persone del paese per poi essere abbinati tramite sorteggio;
  • Gli spingitori della palla devono rispondere al concetto di “Valdambrini DOC“, ossia residenti certificati nel paese di Ambra;
  • Nei tratti in cui la strada è in discesa, i concorrenti devono porsi obbligatoriamente uno davanti e uno dietro la palla, rimanendo sempre nelle immediate vicinanze, per tutelare l’incolumità del pubblico e di loro stessi;
  • La palla non può essere sollevata da terra;
  • Gli spingitori devono comunicare dieci giorni prima del Palio i propri dati anagrafici e relativo certificato di idoneità medico-sportiva;
  • L’estrazione degli spingitori viene fatta il pomeriggio del Palio;
  • Il Presidente della Pro Loco di Ambra, nel caso di inosservanza di uno qualsiasi di tali punti può procedere con la squalifica del rione dalla gara.
palla tonchiata ambra
Palio della palla tonchiata
Ambra palla tonchiata
Evento della palla tonchiata
la palla tonchiata di Ambra

Maggiori informazioni?